La Calabria punta sull’eolico

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La Calabria si conferma come una regione di riferimento nell’ambito delle energie rinnovabili, contribuendo già in modo significativo alla produzione nazionale di energia verde con una quota del 7%. La sua posizione geografica, esposta ai venti provenienti da diverse direzioni lungo le coste che si affacciano sul golfo di Squillace, golfo di Sant’Eufemia, Stretto di Messina e mari Ionio e Tirreno, la rende particolarmente adatta per lo sviluppo dell’energia eolica. Questi venti costanti stanno attirando l’interesse di nuove aziende del settore eolico, consolidando ulteriormente il ruolo della Calabria nell’ambito delle energie rinnovabili. In questo contesto, le istituzioni regionali stanno puntando sull’eolico come una fonte di energia sostenibile per il futuro. Vediamo come la regione sta sfruttando appieno il suo potenziale eolico per promuovere lo sviluppo energetico e sostenibile.

440 impianti attivi e 157 progetti: i numeri dell’eolico in Calabria

L’energia eolica in Calabria sta vivendo un periodo di notevole crescita e sviluppo, con numeri che testimoniano il suo ruolo sempre più rilevante nel panorama energetico della regione. Attualmente, la Calabria ospita ben 440 impianti eolici, di cui il 70% è concentrato nelle province di Crotone e Catanzaro. Questi impianti contribuiscono in modo significativo alla produzione di energie rinnovabili, rappresentando il 7% della produzione nazionale.  Tuttavia, va notato che la regione non riceve alcuna compensazione che potrebbe contribuire a ridurre i costi energetici dei cittadini. 

Nel frattempo, il numero delle richieste di concessioni per impianti eolici è in costante aumento, con 157 progetti attualmente in fase di valutazione, tra cui quelli riguardanti impianti offshore. Dodici di questi progetti sono stati già approvati. Ma l’interesse per le energie rinnovabili non si limita all’eolico; anche impianti fotovoltaici, idroelettrici e termoelettrici stanno guadagnando terreno.

La regione Calabria ha fissato il suo sguardo sull’obiettivo del 2030, come stabilito dall’Unione Europea nel Fit for 55, un piano finalizzato a ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 55%. Questo obiettivo sembra ora concretamente raggiungibile, poiché la Calabria ha di recente elaborato un Piano per l’energia e il clima che enfatizza la necessità di abbracciare le fonti energetiche rinnovabili. La regione sottolinea che le attuali emergenze mettono in evidenza la necessità di abbandonare il vecchio sistema basato sui combustibili fossili, che non è affidabile, sostenibile in termini di costi e in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione. Pertanto, la diversificazione energetica e l’exploit del potenziale offerto dalle fonti energetiche rinnovabili sono diventati punti chiave per la Calabria, indicando un futuro promettente e sostenibile.

Eolico in Calabria: le preoccupazioni degli ambientalisti

Il dibattito sullo sviluppo dell’energia eolica in Calabria è accompagnato da crescenti preoccupazioni tra gli ambientalisti e le comunità locali. La questione ambientale è al centro dell’attenzione, coinvolgendo diverse aree della regione, dall’Aspromonte alla Locride, fino alla provincia di Catanzaro.

In particolare, nei comuni di Torre di Ruggiero, Chiaravalle Centrale, Petrizzi e Agnana, alcune società con sede in Norvegia, come Statkraft, stanno pianificando l’installazione di circa venti torri eoliche alte fino a 200 metri, con una capacità complessiva di 150 MW. Molte di queste aree sono classificate come SIC (Siti di Interesse Comunitario) e sono caratterizzate da paesaggi straordinari.

Per gli ambientalisti, la bellezza naturale di queste zone è un valore inestimabile, e quindi stanno promuovendo petizioni e mobilitazioni per opporsi ai progetti eolici. Anche il Gal Terre Locridee si è schierato contro l’installazione dei parchi eolici, sottolineando i danni causati da queste infrastrutture al territorio, come la deturpazione del paesaggio e l’inquinamento acustico, e sottolineando che tali impianti sono in gran parte inutili nella regione. L’organizzazione auspica che l’assemblea dei 42 sindaci della Locride prenda una posizione chiara sulla questione, anche se finora la reazione sembra essere fredda.

D’altra parte, il presidente di Confindustria Calabria, Aldo Ferrara, osserva con interesse la possibilità di impianti eolici offshore, riconoscendo però che la questione dei parchi eolici in Calabria è complessa, e richiede un equilibrio tra le esigenze ambientali e l’importanza dell’industria turistica. La Calabria, con il suo potenziale di vento, sole e mare, potrebbe diventare un hub energetico significativo. Per mitigare l’impatto sull’ambiente e il paesaggio, Ferrara suggerisce di concentrarsi su parchi eolici offshore, posizionati a oltre 12 chilometri dalla costa. Inoltre, il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ha sollevato la questione di riconoscere alla Calabria, data la sua già considerevole produzione di energia, vantaggi per i suoi cittadini in questo processo di sviluppo energetico. La discussione su come bilanciare lo sviluppo energetico e l’ambiente resta aperta e dibattuta.