Diffusione del Fotovoltaico in Italia

pannellofotovoltaicoNel panorama italiano compare il fotovoltaico, vediamone insieme gli sviluppi nel tempo.

Il Decreto che ha dato avvio a questo sistema di incentivazione è datato 28 Luglio 2005, il 1° Conto Energia, che presenta due grandi limiti: la potenza massima ammissibile all’incentivazione di 85MWp/anno e l’eccessiva burocratizzazione.

Nonostante i limiti, si è ottenuto un largo riscontro da parte di aziende e cittadini verso questa nuova tecnologia: le domande ricevute superavano nettamente le aspettative e la potenza massima incentivabile.

Il regime di incentivazione ha subito un aggiornamento con il decreto n. 90 del 19 Febbraio 2007 (2° Conto Energia): la potenza installabile non era più fissata al limite annuale di 85 Mwp.

contoenergia

Così in Italia si sono poste le condizioni per un importante sviluppo del mercato fotovoltaico: scompariva il limite di breve periodo.

Il 3° Conto Energia (2010) ha dato spazio all’incentivazione specificando alcuni aspetti dell’iter burocratico per la gestione delle richieste, a vantaggio dei titolari dell’investimento.

Quella del Fotovoltaico è una diffusione vertiginosa: nel 2012 è stata superata la soglia dei 12 Gwp installati.

Con il decreto 5 Maggio 2011 le incentivazioni del Fotovoltaico sono normalizzate dal 4° Conto Energia: si sostiene la crescita di questo nuovo mercato pur ponendo nuove regole di riduzione progressiva delle tariffe incentivanti.

 Quadro generale

Nel 2010 il Fotovoltaico italiano era già cresciuto del 215% per la numerosità degli impianti e del 324% se si parla di potenza installata.Ecco di seguito i dati:

Fotovoltaico installato in Italia

MWp

Numero impianti

1° C.E. – Sistemi FV in esercizio (2005-2006)

163,88

5.374

2° C.E. – Sistemi FV in esercizio (2007-31/06/2011)

6596,85

200.877

3° C.E. – Sistemi FV in esercizio (01/11-05/11)

1582,97

37.625

4° C.E. – Sistemi FV in esercizio (al 19/01/2012)

4202,49

78.836

 Tra le Regioni che maggiormente hanno accolto lo sviluppo del fotovoltaico la Puglia è in testa, le Marche in coda, si tratta comunque di numeri elevati.

Questo è il quadro in data 19 Gennaio 2012:

Puglia

2.176,4 MWp con 22.706 impianti

Lombardia

1.314,8 MWp con 48.186 impianti

Emilia Romagna

1.259 MWp con 30.716 impianti

Veneto

1.157,4 MWp con 44.712 impianti

Piemonte

1.068,2 MWp con 23.900 impianti

Lazio

859,1 MWp con 17.659 impianti

Sicilia

856,1 MWp con 19.462 impianti

Marche

787,7 MWp con 11.940 impianti

 Dai dati emerge, inoltre, come in riferimento alla potenza installata è il Sud la macroarea maggiormente energifera (con circa il 38% del dato Italia), segue il Nord Est (con il 23,7%) e, infine, Centro e Nord Ovest (con circa il 19% del totale).

diffusionefotovoltaico
In termini di singole regioni, invece, è la Puglia a mostrare il valore più alto di potenza, seguita da Lombardia ed Emilia Romagna nel Nord e dal Lazio nel Centro Italia.

Per la numerosità degli impianti, invece, circa un terzo di quelli censiti è dislocato nelle regioni del Nord Est, seguito da Mezzogiorno e Nord Ovest con, rispettivamente, circa il 27% e il 23% del totale nazionale. La regione con il maggior numero di impianti installati è la Lombardia, seguita da Veneto ed Emilia Romagna. Al Sud si distingue la Puglia e al Centro il Lazio.

 Prospettive di crescita

La numerosità degli impianti è passata dagli oltre 7.600 del 2007 ai 156 mila del 2010; mentre riguardo alla potenza, dagli 87 MW del 2007 si è arrivati ai 3.470 del 2010.
É cresciuto sensibilmente il numero di impianti di maggiore dimensione: 22,2 KW, nel 2010, contro gli 11,4 KW del 2007.

Ad inizio 2012 gli impianti installati sul territorio nazionale sono più di 322 mila per oltre 12,5 MW di potenza con dei trend di crescita che, rispetto agli inizi del 2011, fanno registrare il raddoppio in termini numerici con un incremento di oltre il 250% in termini di potenza. Questa situazione, derivante da una aumento delle domande di autorizzazione, ha interessato tutte le aree d’Italia.
Con gli 11.000 Mwp connessi alla rete elettrica si è potuto compensare l’aumento di domanda elettrica del mese di Agosto (periodo nel quale cresce la domanda di elettricità) riducendo le importazioni dall’estero.

Il tutto si risolve a favore degli utenti e dell’economia con una diminuzione del prezzo dell’elettricità.

Già da tempo si prevedeva che, nel 2011, l’Italia avrebbe rappresentato il primo mercato al mondo per potenza fotovoltaica installata oltre che un modello per tutti quei paesi che stanno adottando modelli incentivanti per le rinnovabili.
Il settore del fotovoltaico rappresenta una grande possibilità: la creazione di prosperità per il Paese, 100.000 posti di lavoro dei quali 20.000 impiegati diretti.
Altrettanti benefici potrebbero essere creati fino al 2020 se si riuscirà a pianificare uno sviluppo sostenibile del mercato fotovoltaico ed elettrico.

Il risultato della Grid Parity, cioè il raggiungimento di una parità di costi di approvvigionamento energetico tra fonti tradizionali e fonte solare, vedrà una presenza della potenza fotovoltaica nella rete sempre crescente.

Vantaggi

 Tra i vantaggi del fotovoltaico, va citato l’impatto sulle bollette elettriche: il costo del sistema di incentivazione del settore fotovoltaico era, per il 2010, di 826 milioni di euro, un valore modesto se paragonato agli oneri A3 complessivi pagati dai consumatori in bolletta per un valore di 6 miliardi l’anno.

guadagnareconfotovoltaico

Anie, federazione nazionale imprese elettrotecniche ed elettroniche, e Gifi, gruppo imprese fotovoltaiche italiane, hanno pubblicato un report volto a presentare il fotovoltaico nei suoi tanti aspetti.

In primis i benefici per l’economia nazionale: il minor impatto sulle bollette elettriche; l’integrazione del fotovoltaico nel mercato; le entrate per lo Stato; il contributo al raggiungimento degli obiettivi del Protocollo di Kyoto (con la riduzione delle emissioni nocive) e alla riduzione di import di energia elettrica e di fonte primaria fossile (maggiore indipendenza dai precari equilibri geopolitici); gli investimenti privati per l’economia nazionale.

Filippo Levati sottolinea, però, un gap rilevante tra la crescita di impianti installati in territorio nazionale e la loro appartenenza ad una filiera italiana. Egli sostiene l’importanza di guardare a quanti di questi impianti abbiano contribuito a sviluppare lavoro e professionalità in territorio nazionale.

Per la Grid Parity (parità di costi di approvvigionamento energetico tra fonti tradizionali e fonte solare) è possibile affermare cheal Sud Italia è stata sostanzialmente raggiunta; è in avvicinamento al Centro, mentre al Nord si dovrà ancora attendere una decisa riduzione del prezzo degli impianti.

Con il fotovoltaico l’Italia può vantare una fonte di energia nazionale, pulita e rinnovabile che non ha costi di produzione (escludendo quelli di installazione).

 Ottica europea

 Anche l’Europa chiede il totale abbandono delle fonti fossili per la produzione di energia entro il 2050 per mitigare le emissioni di Co2 collegate ad altri settori energetici.

Occorre trovare sistemi di produzione di energia che sfruttino fonti pulite e rinnovabili.

statisticheeruroa

Nel 2030 si stima che il fotovoltaico produrrà un quarto dell’energia europea. Da uno studio condotto da Epia (“Collegarsi con il sole”) emerge che nel 2020 l’industria europea del fotovoltaico arriverà a fornire l’8% di elettricità ed il 15% nel 2030. Percentuali passibili di crescita se verranno rimossi gli ostacoli che frenano lo sviluppo del fotovoltaico, permettendo di raggiungere il 12% nel 2020 e il 25% nel 2030.

La principale causa della lenta diffusione del sistema fotovoltaico è da addebitare ai costi: ogni watt costa 2,31 euro, entro dieci anni questo prezzo potrebbe scendere a 1,30 euro.

I costi dei pannelli, ad esempio, sono scesi dai 20.000 euro per 3 kilowatt di dieci anni fa ai 6.000 di oggi e nel 2020 arriveranno probabilmente a costare intorno ai 4.500 euro.

La potenza solare pro capite della nostra nazione ci fa guadagnare il podio europeo, mentre, a livello internazionale, ci basta pensare che è di ben 5 volte superiore a quella della California.