Biomasse pellet

Il pellet è una particolare biomassa che fa parte della famiglia delle biomasse lignocellulosiche. Il legno viene lavorato tramite macinazione e pressatura fino ad ottenere piccoli cilindretti (6-8 mm) che costituiscono il pellet propriamente detto.

Esso è quindi costituito interamente da legno a basso contenuto di umidità senza alcun altro materiale collante, in quanto durante la pressatura è la lignina stessa a garantire la compattezza della massa. Viene utilizzato soprattutto per il riscaldamento con stufe, caldaie o caminetti appositamente costruiti.

Il legno da cui il pellet si forma deriva da scarti di lavorazione di legname non trattato, dunque ce ne possono essere di tipi differenti: rovere, abete, faggio, acero, frassino…

In particolare, la lavorazione del pellet passa attraverso sei fasi.

La prima, se necessaria, è l’essiccatura, con cui il legno viene “asciugato” fino a non superare il 10% di umidità. Si procede quindi a polverizzazione e successiva pressatura, tramite macchine che aggregano la segatura formando i cilindretti. Dopo la pressatura si passa al raffreddamento, necessario perché il pellet appena pressato risulta essere molto caldo. I cilindretti vengono quindi confezionati in sacchetti di plastica tra i 10 e i 15 kg ed infine sono commercializzati.

Per la loro conservazione, è opportuno mantenerli in un ambiente il più possibile asciutto, sebbene i pellet riescono a prevenire in parte l’umidità grazie alla confezione in plastica termosaldata.

Dal momento che il pellet può essere di diverse qualità, possiamo cercare di riconoscere il migliore da alcuni accorgimenti visivi e tattili: deve avere diametro costante e superficie lucida e liscia; se versato in una bacinella d’acqua, tende ad affondare; non deve esserci troppa segatura residua nella confezione; deve avere confezione integra; meglio ancora se sono presenti certificati di qualità che provano il rispetto delle norme internazionali, come O-NORM M7135, DIN Plus e DIN 51731.