Svantaggi nell’utilizzo delle biomasse

Il principale svantaggio che attualmente frena la diffusione dell’energia generata da biomassa è il costo ancora molto elevato di ogni impianto. Un impianto a biomassa, infatti, presenta una maggior complessità nella sua struttura rispetto ad un normale impianto con fonte fossile, nonché di costi di gestione più elevati. Una complessità che deriva da strutture di supporto alla caldaia e dalla particolare attenzione che si deve avere nell’utilizzo del combustibile. Attualmente questi costi ammontano intorno ai 2500 euro/kW.

Un altro svantaggio, o più che altro un problema relativo che si sta cercando di risolvere con la ricerca tecnologica, è la bassa densità energetica relativa: ciò vuol dire che rispetto ai combustibili fossili è necessaria una grande quantità di biomassa per produrre una equivalente quantità di energia.

Infine, pur diminuendo l’impatto ambientale, nei pressi dell’impianto si producono in ogni caso dei gas che possono essere pericolosi per la salute dell’uomo. Dunque non è possibile realizzarle nelle vicinanze del luogo di produzione delle biomasse e sono necessarie cautele particolari per i lavoratori (incrementando di conseguenza i costi di gestione).

Incrementando la densità energetica, aumenterebbe anche la convenienza. Per questo motivo le ricerche si stanno fortemente incentrando sul miglioramento di quest’aspetto. Gli spazi per poter ottenere dei risultati ci sono, essendo un tipo di energia nuova che deve ancora essere compresa nel pieno delle sue possibilità.

La ricerca stessa è parte dei limiti: ancora troppo poche le risorse destinate alla ricerca per migliorare le potenzialità delle biomasse, andrebbero incrementate per incentivare un più rapido raggiungimento degli obiettivi.

Infine, è ancora assente una strategia nazionale ed europea che riguardi il tema dell’energia generata da biomasse.