5 Buoni Motivi per Dire no al Nucleare
L’estate si avvicina e con essa sta per arrivare anche il momento di recarsi alle urne per un nuovo Referendum, quello del 12 e 13 Giugno 2011. Il Referendum, tra le altre cose, chiede al cittadino di esprimere il suo parere sulla possibilità di costruire nuove centrali atomiche in Italia.
5 buoni motivi per dire ‘no’ al nucleare:
– I rischi ambientali sono elevati.
Il nucleare, nonostante la pubblicità demagogica che molti continuano a fare all’ “atomo”, non è sicuro e comporta numerosi rischi ambientali. Per produrre energia nucleare si impiegano enormi quantità di acqua; le scorie prodotte restano radioattive per lunghissimi periodi di tempo e, attualmente, lo smaltimento non è ancora sicuro ed appropriato alla pericolosità dei materiali trattati.
– I rischi per la salute umana sono elevati.
Numerosi studi hanno dimostrato come nei luoghi situati nei pressi delle centrali nucleari i casi di tumore siano molto più numerosi della media e come questo trend continui a mantenersi inalterato per decenni e decenni, attraversando le generazioni e comportando un graduale peggioramento della salute media del cittadino.
– Non aiuta a conquistare l’autosufficienza energetica.
Negli spot pro-nucleare si decanta il possibile raggiungimento dell’autosufficienza energetica con la costruzione in patria delle centrali. Questa è una falsità dato che per produrre energia nucleare occorre l’uranio, di cui l’Italia non possiede miniere né scorte. Ciò implica la necessità di ottenere cospicui e costosi rifornimenti dall’estero, come accade per il gas, per esempio.
– I costi per la produzione sono molto alti.
Francia e Finlandia, due dei Paesi che hanno detto si all’ “atomo”, hanno dimostrato che i costi di costruzione delle centrali e dei reattori sono elevatissimi anche se, a tale spesa, non corrisponde né sicurezza né autosufficienza energetica. Sono i cittadini a pagare per il nucleare e sono gli stessi cittadini a subirne i danni in caso di incidenti (che sono circa 100 ogni anno).
– Le vecchie centrali e le vecchie scorie sono in stato di degrado e ancora pericolose.
Nonostante le ripetute rassicurazioni sulla sicurezza, attualmente in Italia esistono ancora fusti radioattivi stoccati nei vecchi siti che ospitavano centrali nucleari. Ogni anno i cittadini pagano 400 milioni di euro per smantellare i vecchi impianti e smaltire le vecchie scorie. Entrambi i processi sono in ritardo di decenni e non sono stati ancora risolti numerosi problemi derivati dal mancato smaltimento delle vecchie scorie.