Biomasse agricole

La ricerca di sistemi energetici fondati sulle biomasse agricole è una delle soluzioni individuate dalla Confederazione Italiana Agricoltori  per fronteggiare la crisi del settore, causata da un aumento dei costi di produzione e una conseguente riduzione del reddito generato. Negli ultimi anni moltissime sono state le “emorragie di campi coltivati” in favore dell’installazione di pannelli fotovoltaici: ciò ha generato una corsa all’abbandono, ma non sembra essere questa una soluzione sostenibile nel lungo periodo. Ecco perché la Confederazione  vuole porre fine a questa emorragia grazie al lancio definitivo di un altro tipo di energia verde, prodotta dagli stessi agricoltori: l’energia delle biomasse agricole.

Il ricorso “integrativo” al fotovoltaico infatti genera distorsioni economiche che portano all’ingresso di investimenti esterni al mondo agricolo, con possibili ulteriori danni al sistema. Ecco perché per un utilizzo migliore del terreno, che al contempo non sarebbe sacrificato ad altre destinazioni, sarebbe opportuno puntare sulle biomasse agricole derivate da residui e sottoprodotti come ad esempio potature, paglie, gusci di frutta, lolla di riso, sanse e vinacce. La proposta della Confederazione è un piano legislativo di incentivi al riguardo a partire dal 2014, scongiurando così il rischio che il fotovoltaico e le relative speculazioni paradossalmente aggravino la crisi agricola.

Gli incentivi dovrebbero essere volti alla produzione di biomasse solide e liquide originate in loco grazie a impianti di piccola e media taglia, per poi cederli alle industrie in modo da generare una filiera produttiva proficua con gli altri imprenditori locali.