Energia idroelettrica costi

Come abbiamo visto dagli altri articoli, l’energia idroelettrica rappresenta una grande risorsa per il territorio italiano, morfologicamente adatto a sfruttare questo tipo di energia lungo le aree montagnose e appenniniche.

Quanto costa, però, l’energia idroelettrica prodotta per kWH? Conviene ed è competitiva nei confronti delle altre risorse rinnovabili?

Uno studio compiuto da Aper (Associazione Produttori per l’Energia Rinnovabile) ci permette di trovare una risposta a queste domande. Pur riferendosi all’anno 2007, le tecnologie nell’idroelettrico non hanno subito sostanziali cambiamenti quindi possiamo ancora considerare attendibili i dati, confrontati a più tipologie di risorse rinnovabili.

costo fonti energetiche

Come possiamo vedere, l’idroelettrico rappresenta la fonte rinnovabile meno costosa su kWh prodotto, almeno per quanto riguarda gli impianti a basso salto sia di grande che di media grandezza (11,6 centesimi di € per kWh e 12,5 centesimi di € per kWh). Soltanto l’eolico sembra riuscire a competere da vicino (12,7 centesimi di € per kWh) superando di poco l’eolico a grande salto (13,6 centesimi di € per kWh), rimane lontano il fotovoltaico, i cui costi per kilowattora risultano essere il doppio rispetto all’idroelettrico (tra 41 e 50 centesimi di € per kWh), ed anche se i costi si sono notevolmente ridotti negli ultimi anni, il fotovoltaico rimane comunque più costoso dell’idroelettrico.

Gli impianti di grandi dimensioni per quanto riguarda l’idroelettrico in Italia hanno già occupato i migliori posti possibili, dunque prevedere grossi sviluppi in questo senso diventa difficile.

Da quest’altra tabella possiamo invece vedere quali sono le singole voci di costo che vanno ad influire sul totale del costo di produzione:

voci di costo idroelettrico

La parte più elevata di costo, dunque, deriva dalla realizzazione delle opere murarie. Un’ulteriore abbattimento dei costi di realizzazione degli impianti potrebbero comunque ottenersi aggiornando delle nuove tecnologie sugli impianti stessi che spesso risultano risalire a decine di anni fa. Ricordiamo – infatti – che l’idroelettrico è stata la prima fonte energetica sfruttata in Italia, ormai da circa un secolo.

Più potenziali presenta invece il settore del mini-idroelettrico, il quale risulta comunque nettamente più conveniente del fotovoltaico laddove possibile implementarlo. Per questi impianti esistono ancora diverse possibilità di nuove implementazioni e di utilizzo di materiali plastici capaci di abbattere i costi di costruzione.

Per il futuro dell’idroelettrico sono proprio questi impianti ad avere le migliori possibilità di sviluppo, considerando anche il sistema di incentivi previsto per gli impianti di piccola taglia inferiori ad 1 MW e che possono essere gestiti direttamente da medie imprese o dagli enti locali.

Generalmente il tempo necessario per rientrare della spesa e ammortizzare i costi di produzione di un impianto per l’energia idroelettrica si aggira intorno ai 10 anni: tenendo conto che il tempo di funzionamento è superiore ai 30 anni medi, si possono ottenere almeno 20 anni di ritorni economici, senza dimenticare che questa soglia è destinata ad alzarsi. Non mancano gli impianti costruiti un secolo fa tuttora attivi, a maggior ragione con le tecnologie attuali dovrebbero poter resistere adeguatamente allo scorrere del tempo per diversi decenni.