Energia geotermica in casa

L’energia geotermica, volendo, può anche essere implementata singolarmente su di una sola abitazione. In ogni caso l’obiettivo di lungo periodo rimane lo stesso: risparmiare, con l’ulteriore nota positiva di far bene all’ambiente. La nostra casa, infatti, sarà riscaldata da una fonte naturale inesauribile che proviene direttamente dalle viscere della terra.

L’energia geotermica è sfruttabile su tutto il pianeta

Nonostante i costi di installazione e di manutenzione, un impianto geotermico domestico si può ammortizzare nel giro di 6-7 anni.

In altri Paesi del mondo come ad esempio Stati Uniti e Scandinavia, l’energia geotermica ad uso domestico è molto più diffusa rispetto a quanto non avvenga in Italia, dove è poco conosciuta e molte persone non conoscono nemmeno il suo funzionamento. Il tutto è un piccolo controsenso, dal momento che in Europa, proprio l’Italia gode di una posizione favorevole per sfruttare al meglio l’energia geotermica, grazie alla vicinanza alla fascia vulcanica che rende il sottosuolo più caldo.

La geotermia domestica (vale a dire la geotermia a bassa entalpia) sta ricevendo però alcuni incentivi statali e via via sta guadagnando consensi.

Questa energia (il cui funzionamento è spiegato nel relativo articolo di questo sito) permette quindi di recuperare energia dalla Terra e sfruttarla per il sistema di riscaldamento o anche per quello di raffreddamento, mantenendo gli ambienti sempre nella loro situazione ottimale sia in inverno che in estate, grazie anche all’utilizzo di alcuni impianti di isolamento termico che evitano le facili dispersioni.

Per quanto riguarda il contesto domestico, esistono due possibilità: la soluzione orizzontale e quella verticale del posizionamento delle sonde.

La soluzione orizzontale è la più economica e si installa più facilmente nel terreno: il circuito viene disposto orizzontalmente, riempito con speciali fluidi che si riscalderanno  e dotato di sensori geotermici. La soluzione verticale viene altresì sfruttata quando il terreno a disposizione non è sufficiente per un circuito orizzontale: la sonda geotermica viene qui installata in un pozzo verticale.

Si utilizza poi il “circuito aperto” quando si è in presenza di una falda acquifera sotterranea a bassa profondità. In questo caso, tramite un “pozzo di presa” ed un “pozzo di resa”, si utilizza ciclicamente la stessa acqua della falda, traendola in superficie per mezzo della pompa di calore e restituendola successivamente alla falda. L’energia elettrica consumata dalla pompa di calore è davvero esigua rispetto a quanto non sia un costoso impianto a metano. Sono spesso azzerati d’estate, in cui l’acqua della falda (allo stato naturale attorno ai 15 °C) può essere da sola sufficiente a raffreddare gli ambienti con il solo scambio di calore.

Nella realizzazione di un impianto geotermico domestico, bisogna tener sempre presente le specifiche del terreno locale

I costi di installazione e manutenzione dell’impianto domestico saranno comunque riassorbiti, dal momento che rispetto ai sistemi con normale caldaia a metano, i costi sono più bassi del 60% circa. In più, diventa sufficiente un solo impianto sia per riscaldare che per raffreddare, dicendo addio ad ulteriori spese quali ad esempio quelle per installazione e manutenzione di un condizionatore o di uno scaldabagno per l’acqua sanitaria.

Ciò a cui bisogna far attenzione prima di installare di un impianto geotermico in casa, è di verificare la situazione geotermica sotterranea del luogo in cui si vive, ed in base a questa realizzare l’impianto di conseguenza. Non è possibile proporre degli impianti standard su vasta scala. Ad esempio, degli impianti geotermici in Germania, potrebbero essere del tutto inadeguati in Italia, a causa delle differenze di umidità del terreno.

Non tenere conto di queste differenze, può portare all’installazione di un impianto “sbagliato” che erroneamente fa pensare ad una energia geotermica deludente.

Foto: nasa.gov e Common Wikimedia