Energia geotermica: i costi

La risorsa geotermica è abbondantemente presente nel sottosuolo italiano

L’energia geotermica è una fonte di energia rinnovabile che ha ancora tutto un potenziale da poter esprimere rispetto a quanto non venga fatto allo stato odierno. Questo tipo di energia si ottiene estraendo acqua calda da falde naturali sotterranee. L’acqua calda è presente in alcune zone del sottosuolo in modo del tutto naturale e ciò è possibile grazie alla combinazione nel terreno di alcuni elementi. Uno è l’aumento graduale della temperatura man mano che si scende in profondità (gradiente geotermico) che permette un incremento di tre gradi centigradi ogni cento metri, e l’altro è la presenza di calore vulcanico che fa salire l’aumento di temperatura da tre a dieci gradi ogni cento metri. Dunque, è più semplice sfruttare l’energia geotermica nelle zone in cui la presenza dei vulcani non è rara, come è il caso proprio dell’Italia.

In queste zone dove il gradiente geotermico è più alto, le acque sotterranee raggiungono di per sé livelli più alti di temperatura diventando sfruttabili a costi più contenuti. Gli impianti geotermici non attuano alcun tipo di combustione, tutto ciò che fanno è portare in superficie il calore che già si trova nelle viscere della Terra. Questo li rende anche molto più “puliti” rispetto ad altri tipi di impianti, non rilasciando sostanze nocive per l’atmosfera.

Perché un impianto possa funzionare, l’ostacolo maggiore è rappresentato dalla perforazione del suolo fino a 100-150 metri di profondità. Una volta effettuato il foro, vengono inserite all’interno delle tubature a circuito chiuso che fanno salire il calore dal sottosuolo all’esterno sfruttando un fluido termoconvettore che passa nelle condutture. L’acqua si trova in stato naturale a circa 12 gradi centigradi, mentre il fluido risale in superficie a temperature più elevate grazie all’utilizzo di speciali pompe di calore. Alla fine, la temperatura finale che si potrà sfruttare con il fluido diventa ampiamente adoperabile per riscaldare ambienti domestici o per ottenere l’acqua calda.

Ciò che costa di più nello sfruttamento del sistema geotermico è la trivellazione. Attualmente si aggira attorno ai 50-100 euro ogni MWh e si prevede che possa scendere a una media di 40-80 euro per MWh entro una decina d’anni.

Con impianti di trigenerazione, l’energia geotermica può abbattere i costi venendo impiegata non solo per il calore, ma anche per ottenere energia elettrica

I costi per l’impianto geotermico sono ad oggi notevolmente più alti degli impianti tradizionali, tuttavia si tratta di costi che possono essere ammortizzati molto meglio nel lungo periodo, grazie ad un ciclo di vita di gran lunga superiore. Se le normali caldaie, infatti, devono essere rinnovate ogni venti anni, l’impianto geotermico ha delle condutture che possono funzionare allo stato ottimale persino per cento anni, cambiando solo la pompa di calore. Per un impianto geotermico dalla potenza di 15 kW, il costo della pompa di calore è di circa 9000 euro tutto compreso. L’ideale sarebbe sfruttare un bacino dal buon potenziale di gradiente geotermico per alimentare il calore necessario ad un intero complesso di abitazioni.

L’Italia grazie alla sua struttura morfologica è dotata di questo potenziale, ma perché possa essere realmente sfruttato ha ancora bisogno di grossi investimenti e passi avanti, nonché di sensibili miglioramenti nella burocrazia necessaria per ottenere le autorizzazioni.

Secondo quanto rilevato dall’Unione Geotermica Italiana, in alcune aree del nostro Paese è possibile sfruttare enormi possibilità energetiche geotermiche a costi piuttosto inferiori alla media e diventerebbe possibile scaldare così interi condomini “a costo zero” (senza tutte quelle spese di trasporto che tanto costano all’Italia per altre fonti, come ad esempio quelle per il gas metano). E non solo scaldare, ma grazie a centrali di trigenerazione si otterrebbero oltre all’energia termica, anche quella elettrica e frigorifera.

Foto: flickr e morguefile

One Response so far.

  1. Alessandro ha detto:

    Grazie per l’articolo.

    Vorrei segnalare comunque che la geotermia é possibile ovunque (ovunque anche in Italia), non solo in zone a gradiente geotermico favorevole. E non c’é solo l’acqua della falda (pozzi anche a soli 20-30 metri) che si puo’ usare ma anche semplicemente il calore in profondità (80-150m)che puo’ essere sfruttato con apposite sonde, senza prelievo di alcun liquido in situ (falda assente, in roccia piena ad esempio), ma usando dei tubi sigillati contenenti soluzioni acquose esterne poi allacciati ad una pompa di calore per lo scambio termico caldo-freddo (inverno) e freddo-caldo(estate). Questa é la cosiddetta geotermia a bassa entalpia che viene utilizzata per case, palazzi, edifici come scuole, ospedali ecc..

    La produzione di elettricità é piu’ per la geotermia ad alta entalpia, a profodità anche di migliaia di metri. E’ molto piu’ costosa e va pensata su scala nazionale e viene fatta da enti e consorzi del settore. Li lo scopo é la produzione di vapore acqueo che mette in moto delle turbine generatrici di elettricità poi distribuita con apposite reti.