Eolico verticale: cos’è e come funziona, dove utilizzarlo

L’utilizzo di turbine eoliche con assi verticali, che sono oggi alla base dei moderni impianti eolici verticali, deriva da quanto veniva già fatto in epoche molto più antiche. Tra le più antiche strutture ad assi verticali della nostra civiltà possiamo ricordare addirittura quelle delle civiltà mesopotamiche, dove venivano utilizzate soprattutto per l’irrigazione dei campi.

Il funzionamento dell’eolico verticale, pur avendo una struttura diversa dalle classiche pale eoliche orizzontali, rimane piuttosto classico: le pale ruotano su loro stesse grazie al movimento generato dall’aria e l’energia ottenuta viene utilizzata per azionare un generatore elettrico o un aerogeneratore. Questo tipo di tecnologia consente con le conoscenze odierne di raggiungere delle buone rese in termini di energia, soprattutto se il territorio dove sono posizionate presenta condizioni favorevoli. Le pale verticali sono ideali soprattutto per impianti di piccola e media potenza (massimo 200 kW di potenza nominale) e presentano alcuni punti a favore rispetto alle pale orizzontali: il loro funzionamento rimane costante indipendentemente dalla direzione del vento; la turbina si aziona anche a piccole spinte del vento; sono poco ingombranti e silenziose; presentano una maggiore resistenza al vento e alle sue turbolenze anche in caso di alta velocità.

Queste caratteristiche intrinseche fanno sì che le pale eoliche verticali siano particolarmente indicate in un contesto di utilizzo cittadino. Esse, infatti, porterebbero poco ingombro – al pari dei pali della luce – e funzionerebbero anche in una situazione “classica” in città di venti non particolarmente furenti e indipendentemente dalla loro direzione. Possono quindi dimostrarsi una buona soluzione per ottenere energia pulita anche sui tetti piani dei palazzi, dei complessi residenziali, agricoli e industriali situati in zone con venti solitamente deboli e variabili.

Essendo poi degli apparecchi semplici e piuttosto robusti, possono arrivare ad una durata di vita media senza manutenzione anche fino a vent’anni. Se si effettuano interventi di manutenzione (resi non semplicissimi a causa dell’altezza piuttosto elevata della torre di sostegno) la vita media può allungarsi ulteriormente. Per mantenere costanti le rese, è consigliabile comunque effettuare un paio di controlli all’anno, che nel tempo andranno a costare solo un 2-3% in più dell’investimento iniziale.

Naturalmente, in differenti contesti possono rivelarsi svantaggiose per una serie di motivi. Innanzitutto, rivelano ancora una conversione in energia inferiore del 50% rispetto alle tradizionali pale eoliche orizzontali. Poi, non trovandosi solitamente su torri particolarmente elevate non si avvantaggiano dei venti forti che viaggiano a maggiori altezze. Infine, alcune turbine come quelle della tipologia Darrieus non si attivano da sole ma hanno bisogno di una iniziale spinta dalla corrente di rete. Tutti questi fattori fanno sì che il prezzo per kW generato è più alto rispetto all’eolico orizzontale.

Nel video proposto possiamo vedere il funzionamento di un modello di turbina eolica ad assi verticali.