Quale fotovoltaico scegliere?
- 9 Aprile 2012
- Fotovoltaico
- Fabio Mele
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Abbiamo deciso di acquistare un impianto fotovoltaico. A questo punto, andando a guardare tra i vari produttori, avremo soltanto l’imbarazzo della scelta. Il che può rivelarsi un problema: quale fotovoltaico sarà opportuno scegliere? Come districarci tra migliaia e migliaia di modelli e preventivi?
Dobbiamo tener conto dei possibili materiali e definirne il rapporto qualità/prezzo che ci viene proposto. Anche il luogo in cui andremo ad installare i pannelli può influire sulla scelta. Cerchiamo di capire quindi come è possibile orientarsi per compiere una scelta consapevole ed ottimale.
Dobbiamo tener presente che l’impianto fotovoltaico è formato in pratica da tre parti: i pannelli veri e propri, un inverter (convertitore di energia), un allacciamento all’impianto elettrico. Gli ultimi due, sono realizzati con materiali e tecnologie piuttosto standard, quindi la prima cosa da fare sarà concentrarsi sul vagliare le diverse tipologie di pannelli solari. Proviamo a fornire in questa sede alcuni suggerimenti.
I pannelli solari attualmente in commercio si differenziano a seconda della tecnologia dei materiali utilizzati. Abbiamo quindi:
– Celle fotovoltaiche cristalline (monocristallino e policristallino), che sono rigide e non permettono un utilizzo su superfici curve
– Celle fotovoltaiche amorfe o microcristalline, utilizzano la tecnologia del film sottile, sono più belle da vedere esteticamente. Hanno rese notevolmente più basse (poco più della metà delle celle cristalline), ma possono facilmente assumere forme flessibili
Per chi pone l’accento sull’estetica, e dunque sull’integrazione architettonica dei pannelli, la soluzione ideale è quella di un impianto in silicio amorfo oppure microcristallino: in questo modo, si da una colorazione uniforme ai pannelli e possono essere facilmente integrati.
Se lo spazio disponibile è limitato, la scelta può ricadere sull’impianto in silicio monocristallino, perché è quella che allo stato attuale consente di ottenere le rese più alte, dunque quello in grado di darci la massima energia possibile nel minimo spazio.
Se invece non abbiamo problemi di spazio, possiamo tornare a pensare al silicio amorfo, che ha rese notevolmente più basse, ma, come detto, è più adatto a supportare esigenze estetiche o architettoniche.
La scelta può essere influenzata anche dalla fascia climatica cui appartiene l’abitazione. Il silicio amorfo e il film sottile, infatti, danno maggiori prestazioni nei climi caldi.
Infine, le dimensioni dell’impianto possono variare anche a seconda delle necessità energetiche dell’abitazione stessa. In questo caso si dovrà scegliere quanti Wp (Watt di picco) dovrà avere l’impianto. I Wp sono comunicati in anticipo dal costruttore, normalmente, per l’energia richiesta da un’abitazione media e per un più rapido rientro dell’investimento, sono necessari degli impianti da almeno 2KWp.
In caso di preventivi di differenti quantità di Wp per impianto, per stilare il rapporto qualità/prezzo ci basterà proporzionare il costo dell’impianto spalmandolo sul singolo Wp.
È bene ricordare, poi, che – per poter ottenere i benefici del Conto Energia – i pannelli fotovoltaici devono necessariamente aver superato i test della normativa IEC61215 (cristallini) eIEC61646 (film sottile), test che ne avallano la qualità e la resistenza nel tempo.