Quanto costa il fotovoltaico
- 29 Marzo 2012
- Fotovoltaico
- Fabio Mele
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L’impianto fotovoltaico ha un suo costo iniziale da sostenere. Spesso chi opera nel settore tende a dire che è “gratis”, perché nel giro di una decina d’anni si dovrebbe rientrare delle spese compensandole con l’assenza della bolletta dell’energia elettrica e la predisposizione del piano ventennale di incentivi del Conto Energia, di cui abbiamo parlato in un altro articolo. Naturalmente, però, resta il fatto che la spesa per l’impianto va sostenuta.
Oggi, mediamente, un impianto fotovoltaico può costare a seconda delle specifiche tecniche e dei materiali utilizzati tra i 2000 e i 5000 euro per ogni Kilowatt potenziale. Per cui un impianto da 2kWp ( l’impianto medio per poter rientrare delle spese annuali di energia elettrica di una famiglia) può costare intorno ai 9000 euro comprensivi di IVA al 10% (quindi circa 4500 euro per ogni kWp di un impianto di buona fattura).
Ciò che dobbiamo pensare e che in realtà non si tratta di una spesa fine a se stessa, ma in realtà stiamo compiendo un investimento sul futuro. A pensarci bene, costa quanto un’automobile nuova che, durante dieci anni, subisce un’incredibile svalutazione. Eppure l’auto la acquistiamo per poter muoverci e spostarci in autonomia, quindi la consideriamo utile perché è un investimento. Lo stesso modo di pensare andrebbe applicato all’impianto fotovoltaico, dal momento che nel tempo ci consentirà di ottenere grossi risparmi in bolletta.
Con i risparmi ottenuti e gli incentivi medi, al netto di spese di manutenzione ordinarie, l’impianto da 9000 euro e da 2 kWp ci permette di risparmiare in media sulla bolletta 60 euro al mese che tradotti in 10 anni diventano 7200 euro. 10 anni di contributi dal Conto Energia ci renderanno ulteriori 62 euro al mese pari a 7500 euro circa. In totale quindi avremo ottenuto, dopo dieci anni, 14.700 euro, che diventano 11.700 al netto del 20% di possibili perdite di energia di varia natura (come orientamento, inclinazioni o pulizia non ottimale).
Ecco quindi che dopo dieci anni saremo più che rientrati della spesa dell’impianto. In seguito, poi, si continuerà a risparmiare sulla bolletta elettrica e, in più, riceveremo altri 10 anni di incentivi.
Lo stesso discorso con cifre superiori naturalmente può essere fatto per gli impianti maggiori di 2kWp, mentre al momento gli impianti da 1kWp non sembrano essere particolarmente convenienti perché non sono sufficienti a ricoprire il fabbisogno familiare annuo.
Se non si dispone della cifra, la spesa iniziale può essere sostenuta con l’aiuto di finanziamenti da parte di istituti creditizi. Questi naturalmente ci chiederanno degli interessi, che allungheranno i tempi di recupero della spesa iniziale per l’impianto.
Prima di realizzare l’impianto, quindi, è bene considerare attentamente la qualità dei materiali utilizzati (a costo più elevato causa maggiore qualità, corrisponderà una maggior capacità di immagazzinamento dell’energia) e i tassi di interesse proposti dagli istituti creditizi in caso di finanziamento.
Nel grafico proposto qui in basso, vediamo quelli che sono in media i tempi di rientro delle spese e di generazione di flusso monetaria nell’arco di 30 anni per un impianto fotovoltaico familiare da 3kWp.