Batterie sostenibili, con il nuovo regolamento l’Ue si prepara verso il futuro dell’elettrico

Batterie sostenibili

La Direttiva 2006/66/CE sulle batterie e gli accumulatori è stata adottata per la prima volta nel 2006, ma con la crescente importanza della mobilità elettrica e l’aumento della presenza di dispositivi alimentati a batteria nella società, è diventata evidente la necessità di un aggiornamento normativo. Per questo motivo, si prevede che entro la fine del 2023, la Direttiva verrà sostituita da un nuovo Regolamento.

Questo cambiamento rappresenta una novità importante poiché un regolamento è immediatamente applicabile in tutti gli Stati membri e non deve essere attuato dai singoli Paesi, evitando così le procedure di infrazione e difformità normative. L’Unione europea vuole quindi creare una legislazione chiara, completa e conforme in un settore considerato cruciale.

Il nuovo Regolamento sulla Direttiva delle Batterie e degli Accumulatori è stato creato per normare qualsiasi tipo di batteria, ma il suo focus principale è su quelle utilizzate per le auto elettriche. La transizione energetica è diventata una priorità sempre più urgente e l’elettrificazione dei trasporti è uno dei principali strumenti identificati per raggiungere gli obiettivi del Green Deal. Con l’aumento previsto della domanda di veicoli elettrici nei prossimi anni, ci sarà anche un aumento della domanda di batterie, che sono una componente critica e ad alto impatto ambientale nell’intero processo produttivo.

Cosa prevedono le nuove norme sulle batterie?

Il nuovo Regolamento sulla batterie e gli accumulatori mira a garantire la sostenibilità, le prestazioni e la durabilità di questi dispositivi. In particolare, le batterie utilizzate nei veicoli elettrici, le LMT e quelle industriali ricaricabili con una capacità superiore a 2 kWh dovranno essere dotate di una dichiarazione obbligatoria dell’impronta di carbonio per consentire una maggiore trasparenza e responsabilità nella produzione.

Questi dispositivi dovranno avere un “passaporto digitale” che fornisca informazioni sul modello della batteria e sul suo utilizzo, per garantire la tracciabilità e la gestione sostenibile dei cicli di vita delle batterie. Inoltre, gli operatori economici che immettono batterie sul mercato UE, ad eccezione delle PMI, dovranno sviluppare e attuare una politica di due diligence nella catena di approvvigionamento delle materie prime e seconde.

Oltretutto, a partire dal 1° gennaio 2027, le batterie dovranno essere dotate di un’etichetta che riporti informazioni sulla loro capacità energetica nominale e un’altra etichetta che fornisca informazioni sulla loro durata media minima se utilizzate in determinate applicazioni. Inoltre, dovranno essere indicate la durata di vita prevista in termini di cicli di utilizzo e di anni.

Obiettivo sostenibilità e tracciabilità

Il nuovo Regolamento Europeo sulle batterie e gli accumulatori richiede una maggiore tracciabilità della vita intera delle batterie, dalla produzione allo smaltimento. I produttori di automobili dovranno prestare maggiore attenzione alla provenienza dei minerali utilizzati per la produzione delle batterie e dovranno anche stringere partnership con aziende che si occupano dello smaltimento delle batterie, un aspetto che attualmente non viene considerato da molti produttori.

Il nuovo regolamento europeo sulla commercializzazione delle batterie, prevede che tutta la vita di una batteria sia tracciata, dalla produzione allo smaltimento. I produttori di auto dovranno prendere in considerazione l’origine dei minerali utilizzati per la produzione delle batterie e dovranno anche collaborare con aziende specializzate nello smaltimento delle batterie per garantire un ciclo di vita sostenibile delle batterie.

A partire dal 1° gennaio 2027, ci saranno anche dei vincoli di produzione per le batterie. In particolare, il 16% del cobalto utilizzato per produrre una cella dovrà essere riciclato, così come l’85% del piombo, il 6% del litio e il 6% del nichel.

Attualmente, l’Europa non ha un’industria delle batterie consolidata. La maggior parte delle batterie utilizzate in Europa sono importate dalla Cina e, a eccezione di alcuni fornitori, pochi prestano attenzione alla gestione ambientale della catena di fornitura. Inoltre, a causa dei costi, la maggior parte dei produttori non richiede che le batterie siano prodotte utilizzando materiali riciclati.