Green-economy: esempi di economia verde in Italia

Green-economy

Sempre più spesso capita di sentire parlare di innovazione e riconversione ecosostenibile delle attività industriali, ed è normale pensare ai suoi costi, ma la realtà ci dice che i vantaggi sono ben superiori.

La green economy non va gestita come un costo, ma va intesa come una possibilità che può generare redditi e opportunità e l’Italia, come vedremo, è ottima su questo fronte, tanto da poter essere il volano per tutta l’Europa.

In questo articolo faremo una panoramica della green-economy in Italia considerando i dati e vedremo degli esempi concreti attuati sul nostro territorio.

I dati della green-economy in Italia

L’ultimo rapporto realizzato da Fondazione Symbola e Unioncamere, fotografa un record per gli eco-investimenti in Italia. Nonostante il difficile periodo economico, il Belpaese è perfettamente in grado di sfruttare le risorse in un’ottica sostenibile.

Secondo il rapporto, oltre 432.000 aziende italiane hanno investito in prodotti e tecnologie green negli ultimi 5 anni per ridurre l’impatto ambientale, risparmiare energia e contenere CO2 emissioni entro la fine del 2019. In particolare, si tratta del 21,5% delle imprese italiane; si tratta di 7,2 punti in più rispetto ai numeri riconosciuti nel 2011.

Ciò ha avuto conseguenze significative sul mercato del lavoro. Infatti, il numero di green job in Italia ha superato i 3 milioni: 3.100.000 unità, il 13,4% dell’occupazione totale. Nel 2018 i green jobs sono cresciuti di oltre 100.000 unità rispetto al 2017, con un incremento del 3,4% rispetto all’incremento dello 0,5% per le altre professioni. Interessanti i dati personali, che rivelano il virtuosismo dell’imprenditoria giovanile: il 47% infatti delle aziende guidate da under 35 ha promosso eco-investimenti. Gli imprenditori senior che volevano promuovere investimenti sostenibili sono invece solo il 23%.

I dati sono chiari: un’azienda su tre ha intrapreso la strada della sostenibilità. Questa scelta significa possibile maggiore produttività e competitività e più attività di innovazione ed export. Un contributo significativo è stato dato dai giovani imprenditori under 35, che hanno focalizzato le azioni delle loro aziende verso la green economy.

Il Rapporto mostra buone notizie per le prestazioni ambientali italiane rispetto ad altri paesi europei. Negli ultimi 10 anni l’attenzione alle rinnovabili è aumentata. Il sistema industriale italiano si è piazzato al secondo posto tra i grandi dell’UE per input energetici/unità di prodotto – con 14,8 tonnellate di petrolio.

Che dire dell’annoso problema del riciclaggio dei rifiuti? Secondo i più recenti dati Eurostat, l’Italia è il Paese europeo con la più alta percentuale di riciclo per ogni tipologia di rifiuto, sul 79% del totale riciclato. La media europea mostra risultati molto più bassi, con solo il 38%. Inoltre, l’Italia è anche il terzo paese al mondo, dopo Cina e Giappone, per numero di certificazioni ISO 14001.

Esempi di sostenibilità in Italia

Rendere le aziende e le industrie più green sta diventando sicuramente una priorità in questi ultimi anni, anche grazie alle normative sempre più severe che mettono le attività industriali nelle condizioni di ridurre l’inquinamento adottando energie alternative.

Il recupero dei rifiuti, anche industriali, riutilizzati per realizzare la biomassa, ma anche l’abbattimento delle emissioni di gas serra, la riduzione dell’inquinamento locale e globale, il ricorso all’agrivoltaico e all’eolico si inseriscono in quest’ottica.

In Italia, ci sono tante imprese che stanno dando l’esempio adottando un approccio sostenibile. Ad esempio, la Barilla ha avviato il progetto “CartaCrusca”, tramite il quale si impegna a recuperare la crusca (derivante dalla macinazione di grano, orzo e altri cereali usati dall’azienda nella produzione dei suoi prodotti), per utilizzarla nella produzione di carta, insieme alla cellulosa.

Allo stesso modo la Lavazza ha avviato la produzione di una capsula biodegradabile, che può essere conferita nell’organico, diventando compost. Un’idea green che va ad alimentare il riciclaggio e uno smaltimento che ha meno impatto sull’ambiente.

Un’altra impresa italiana tra le più sostenibili sul territorio è Poste Italiane, che ha deciso di riconvertire in digitale tutti i fascicoli elettronici dei dipendenti, facendo risparmiare oltre 510.000 fogli all’anno, che equivalgono a 2,5 tonnellate di carta.