Cos’è e come funziona una serra bioclimatica

serra bioclimatica

Gran parte dell’impatto ambientale causato dall’urbanizzazione deriva dagli attuali modelli edilizi. Il modo in cui sono costruite le case, oltre al funzionamento dei loro abitanti, sono responsabili del 40% delle emissioni di anidride carbonica e del consumo eccessivo di energia.

Il cambiamento climatico e le sue conseguenze hanno rivoluzionato anche il modo di concepire le strutture architettoniche. Nasce così l’architettura bioclimatica, finalizzata all’utilizzo sapiente delle nostre risorse naturali. L’architettura bioclimatica consiste nella progettazione degli edifici tenendo conto delle condizioni climatiche, sfruttando le risorse disponibili (sole, vegetazione, pioggia, vento) per ridurre gli impatti ambientali, cercando al contempo di ridurre i consumi energetici.

La serra bioclimatica rientra in questa categoria, in quanto è in grado di autoregolarsi termicamente senza la necessità di impiegare dispositivi tecnologici.

Cos’è e come funziona una serra bioclimatica?

La serra bioclimatica è un ambiente vetrato che può essere addossato o semi incorporato a un’abitazione. Strutturalmente ricorda molto una veranda, ma la grande differenza è che si basa su un sistema bioclimatico passivo in grado di sfruttare l’energia solare per climatizzare l’abitazione, soprattutto in inverno.

Catturando i raggi solari che filtrano all’interno delle vetrate, riesce ad accumulare energia che può essere sfruttata tramite aumento di calore e illuminazione naturale. In questo modo sarà possibile non solo risparmiare sui consumi in bolletta, ma anche aiutare concretamente l’ambiente con una soluzione pienamente sostenibile.

Serra bioclimatica: quali requisiti richiede?

Per poter sfruttare il massimo della luminosità, è preferibile orientare la serra bioclimatica sul lato della casa esposto a sud, che è quello rivolto maggiormente al sole. Ma la realizzazione ottimale di una serra bioclimatica deve attenersi anche ad altri requisiti.

Innanzitutto, la dimensione di una serra bioclimatica può arrivare al 15% della superficie dell’abitazione e non oltre. Ad esempio, se si vuole costruire una serra bioclimatica sfruttando lo spazio esterno di una casa di 100 mq, la dimensione della serra non potrà essere superiore ai 15 mq. Esistono però dei permessi speciali che consentono di abbattere questo limite per arrivare a coprire anche il 30% della superficie.

Le vetrate utilizzate devono inoltre essere ad alta efficienza energetica, in modo da limitare al massimo la dispersione termica e massimizzare l’irraggiamento. Per questo motivo, i vetri realizzati sui lati non esposti a sud saranno più spessi di questi ultimi.

Una serra bioclimatica ben progettata deve evitare il rischio di surriscaldamento estivo: affinché ciò sia possibile, deve essere dotata di schermature o dispositivi rimovibili. Ogni serra deve presentare una superficie apribile pari ad almeno un terzo della sua grandezza. Aziende specializzate come ad esempio Area051 di Patrick Poli sapranno consigliarti al meglio su quale tipo di serra bioclimatica installare nella tua abitazione. Per un approfondimento o per visionare le serre bioclimatiche realizzate da Area051 di Bologna, visita il sito www.area051bologna.com

I diversi tipi di serra bioclimatica

La serra bioclimatica nasce per essere adattata a qualsiasi tipo di ambiente, offrendo la massima personalizzazione in campo residenziale e non. A prescindere dal progetto e dal design, è possibile individuare tre diverse tipologie di serre bioclimatiche, che si distinguono per il modo in cui viene diffuso il calore.

Serra a guadagno diretto

Questa tipologia risulta completamente integrata con la casa, tanto che eventuali divisori possono essere rimossi creando un ambiente unico. In questo modo il calore e la luce vengono distribuiti in tutta l’abitazione. E’ la soluzione più indicata per chi ama gli open space, ma richiede molta più attenzione nei confronti della dispersione termica e dell’isolamento.

Serra a scambio convettivo

In questo caso tra la serra bioclimatica e l’abitazione è presente una parete: questa accumula calore nell’arco della giornata per distribuirlo quando nell’ambiente interno la temperatura inizia a scendere. Ciò avviene tramite l’apertura di bocchette o serramenti che si aprono per raggiungere la temperatura desiderata.

Serra a scambio radiante

In questa tipologia lo scambio di calore avviene per “radiazione”. Una parete di accumulo immagazzina il calore accumulato e lo disperde nell’ambiente non appena la temperatura scende. Il muro non deve essere isolato, ma è consigliabile prevedere una coibentazione mobile da porre sul lato esterno della parete durante le ore notturne, così da ridurre le dispersioni.